venerdì 23 ottobre 2015

Words can't bring us down (le parole non possono buttarci giù)

Buongiorno ragazze,
Innanzitutto vi chiedo scusa se ho lasciato trascorrere così tanto tempo tra il mio primo post e questo. Ne ho iniziati diversi, ma niente di ciò che scrivevo mi convinceva abbastanza da decidere di pubblicarlo, inoltre in questi giorni sono stata parecchio in giro per cui ho rimandato il tutto a quando avrei avuto un attimo di tranquillità.
Approfitto anche per ringraziarvi di cuore per i commenti che avete lasciato al mio post di presentazioni! Avete scritto delle parole bellissime che mi hanno scaldato il cuore, davvero grazie mille.

Avrei voluto scrivere qualcosa di saggio o di profondo per farmi perdonare della lunga attesa, ma gli avvenimenti dei giorni appena trascorsi mi hanno un po'  scossa, per cui alla fine ho optato per un mini sfogo in cui vi racconto qualcosa sulla mia vita.

Il titolo del post è ispirato al testo di una delle mie canzoni preferite, "Beautiful" di Christina Aguilera.
Questa canzone, per me piena di significato, nell'ultimo ritornello recita "Noi siamo belli, non importa ciò che dicono. Le parole non possono buttarci giù.", ed è questo il messaggio che voglio lasciarvi alla fine di questo post.
Ogni volta che trascorro del tempo con mia madre, purtroppo, mi è sempre più chiaro come mai finché stavo in quella casa io non potessi liberarmi dai miei problemi di ansia, insicurezza paralizzante e dca. E' successo che abbiamo passato due giorni insieme, e non volendomi soffermare su tutto quello che mi ha combinato, vi racconterò solo l'episodio con il quale, secondo me, ha passato il limite.
Premetto che lei ha sempre considerato i dca e l'autolesionismo di cui ho sofferto una sorta di "capriccetto adolescenziale", per cui la conversazione che vi sto per riportare assume un minimo di senso solo se vista sotto quest'ottica.
Stavamo facendo colazione, e il suo compagno l'ha bonariamente rimproverata per la quantità di cibo nel suo piatto, facendole notare che lui si sta impegnando nella dieta ed ha già perso 4 kg. Lei ha ribadito che la sua perdita di peso in realtà è dovuta solamente all'eliminazione di birra e vino dalla sua dieta, e l'ha detto con gli occhi fissi su di me, riferendosi chiaramente al fatto che secondo lei "faccio troppa festa" e conduco uno stile di vita che lei non condivide. Io ho risposto alla frecciatina dicendo che innanzitutto non esco ad ubriacarmi ogni sera, e mi ritengo abbastanza matura e intelligente da aver ben chiare le priorità, aggiungendo "e poi sinceramente non credo di aver bisogno di perdere peso".
Lei mi ha guardata, con l'espressione più schifata che le abbia mai visto in faccia, e ha aspramente replicato: "Beh, insomma. Guarda il sedere che hai messo su ultimamente, quando alla tua età mi sono sposata pesavo 48 kg, e il mio vestito sicuramente non ti entra."

Lì per lì, non sono frasi che fanno piacere, soprattutto perché credo che chi ha sofferto di un dca, anche se ne è guarito, non sarà mai immune a commenti di questo genere, per questo motivo sono stata parecchio giù per le due giornate seguenti, anche una volta tornata a casa mia. Dopo aver metabolizzato la cosa, tuttavia, ci ho pensato bene ed ho concluso che oggettivamente non ho alcun bisogno di perdere peso dato che il mio BMI ormai da tempo è stabile a 21.5, inoltre il "sedere" che ho messo su secondo lei, altro non è che il risultato degli esercizi per tonificare gambe e glutei nei quali mi sto applicando da mesi.
Riflettendo su questi punti e provando a giudicare la cosa dall'esterno, mi sono sentita una stupida per essermi fatta rovinare due giornate da quelle parole così prive di senso, probabilmente pronunciate con il preciso intento di ferire.
Io voglio bene a mia madre, tuttavia è un dato di fatto che dentro di sé cova tanta rabbia e anche cattiveria dovuta all'invidia che prova da sempre nei confronti degli altri, anche dei suoi parenti.
E' sempre stata così, e non credo si renda nemmeno conto dell'effetto che possono avere le sue parole sulle altre persone, in particolar modo sui suoi figli.
Da piccola sono stata vittima per più di sei anni (elementari e medie) di un bullismo che non si limitava alle prese in giro verbali, ma sfociava spesso in minacce ed aggressioni fisiche, e durante le discussioni che potevamo avere io e mia madre, quando per esempio facevo i classici "capricci" per fare i compiti, ricordo che ogni volta, per zittirmi, mi rinfacciava il fatto che fosse colpa mia se i ragazzini agivano in quel modo nei miei confronti. ("Se ti comporti così, è ovvio che poi ti prendono in giro").

Con il tempo, e grazie anche ai consigli e alle rassicurazioni delle persone che mi sono state accanto, ho imparato a farmi scivolare di dosso le sue offese gratuite e a vedere le cose per quelle che oggettivamente sono. Nonostante mi ferisca in continuazione, ho imparato in un certo senso a perdonarla, ad accettare il fatto che lei è fatta così e non ha alcuna intenzione di cambiare, e da quando ho iniziato a dare meno peso a ciò che dicono le persone ho scoperto che vivo meglio.
Questo discorso non vale solo per mia madre, ma per tutte le critiche che posso ricevere da parte di amici, conoscenti, o addirittura sconosciuti riguardo la mia vita, il mio aspetto, le mie scelte o il mio lavoro.
Tempo fa, complice il lavaggio del cervello che ho subìto da ragazzina in famiglia riguardo al fatto che fosse colpa mia se non piacevo alle altre persone e che non dovevo rispondere a tono se qualcuno si comportava in modo ingiusto nei miei confronti  bensì subire e tenere per me i miei pensieri perché le persone mature secondo loro agiscono così, tenevo troppo in considerazione i commenti altrui, mi lasciavo facilmente condizionare e quando ricevevo dei giudizi negativi stavo male per giorni; poi, da quando mi sono trasferita, ho compreso quanto sia controproducente tutto ciò ed ho imparato a dire di no, a sapermi imporre quando è necessario, a non essere lo zerbino delle persone che mi stanno accanto, ma soprattutto a non permettere alle parole di ferirmi oltre un certo limite.
Le parole sono solo... parole! Non significano nulla. Le altre persone sono libere di esprimere tutte le opinioni che desiderano, sta a noi stabilire fino a che punto una critica può essere costruttiva e quando invece si tratta di una pura e semplice offesa gratuita.
Se siamo sicuri di ciò che facciamo e di ciò che siamo, non esiste persona al mondo che possa demolirci, non esistono parole in grado di farci cambiare opinione su noi stessi e soprattutto siamo noi a non dover permettere a nulla e nessuno di farci sentire inferiori a qualcun altro.

Spero di non avervi annoiate, e di essere riuscita ad esprimere nel modo giusto quello che avevo in mente.
Un abbraccio,
Joy




venerdì 9 ottobre 2015

Presentazioni

Buongiorno a tutti :)

Mi chiamo Joy e dopo vari tentennamenti mi sono decisa ad aprire questo blog.
Per tanti anni ho sofferto di problemi di autostima ed insicurezza, che sono sfociati in disturbi come l'anoressia, la bulimia, l'autolesionismo ed altre cose di cui non vado propriamente fiera, finchè un giorno ho deciso di reagire,  scegliendo di indirizzare tutte le energie e le forze che impiegavo nel mio processo di autodistruzione in una direzione diversa, sfruttandole per diventare la persona che avrei voluto essere, e ora posso finalmente dire di aver raggiunto la maggior parte dei miei obiettivi, anche se il percorso è ancora lungo.

Non è stato così semplice come potrebbe sembrare leggendo le prime righe del mio post: sono inciampata, caduta, per un periodo mi è sembrato che per ogni passo avanti ne facessi due indietro, ma non ho mai smesso di provarci, e nel corso di questi anni ho cercato di prendere il meglio da ogni fallimento e di imparare da ogni errore.

Ho aperto questo blog per tutte le ragazze che soffrono di problemi analoghi a quelli che hanno afflitto me durante gli anni dell'adolescenza, senza nessuna pretesa: non sono una psicologa e sento di avere ancora molto da crescere e da imparare.
Il mio desiderio è quello di condividere la mia esperienza con voi, voglio che nei momenti più bui possiate pensare: se ce l'ha fatta lei posso farcela anch'io.

Cercherò di condividere con voi tutto quello che ho appreso nel mio percorso, con la speranza di non annoiarvi.

A presto,
Joy.